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Trento, 21 dicembre 2010
Metroland fino a Carisolo e Storo
Bombarda (Verdi) immagina sciatori sbarcati dal treno davanti al Tulot
Il consigliere provinciale (che ha consultato lo studio Qnex) dà un contributo di idee sul megaprogetto

dal Trentino di martedì 21 dicembre 2010

Che Metroland veda mai la luce, è tutto da dimostrarsi. Ma intanto l’ipotesi di nuova mobilità pubblica in Trentino è perfetta per discutere e anche sognare. Il consigliere provinciale verde Roberto Bombarda prova a declinare il grande progetto ferroviario in chiave giudicariese. Il suo approfondimento, realizzato in collaborazione con lo studio Qnex di Bolzano, è stato edito dai Verdi per sollevare l’irrisolto problema, del trasporto in zona.

Il motto è questo: “La Val Rendena e la Val del Chiese non perdano il treno! Ma anche le Esteriori e la Busa di Tione, non dormano sugli allori!” Lo scopo è anche quello di arricchire il dibattito, finora scarso, su Metroland, la cui “Linea Azzurra”, prioritaria nei programmi provinciali, dovrà collegare in prospettiva Ponte Arche e Tione con Rovereto e Trento attraverso l’Alto Garda.

“I tempi delle opere sono ancora lontani - ricorda Bombarda - ma quello che urge fin d’ora è invece il tempo dell’analisi, del confronto, del dibattito. Poiché ogni ragionamento necessita di adeguate conoscenze, ci siamo avvalsi della competenza dello Studio Qnex di Bolzano, per proporre alla popolazione e agli amministratori delle Giudicarie alcune riflessioni ed alcune proposte...”


Appurato lo scopo dell’intervento, Bombarda quindi passa alle linee strategiche dello studio sul trasporto pubblico. La prima linea strategica è l’importanza fondamentale della ferrovia, un investimento strategico per garantire la futura competitività al territorio giudicariese, che sostiene anche il progetto “Fer-Mar-Si, grazie” di David Todeschini.

Naturalmente la mobilità ferroviaria comporta opere che avranno una ricaduta su scala quantomeno secolare, ma che potranno cambiare radicalmente la vita delle persone, residenti o turisti, oggi obbligate ad estenuanti viaggi in auto o in pullman.

I problemi del trasporto pubblico in Giudicarie, d’altronde, dipendono anche dalla notevole dispersione in molteplicità dei servizi talora paralleli (vedasi Elastibus e linea in valle del Chiese), inoltre la mancanza di integrazione tra le varie linee automobilistiche, e in definitiva l’assenza di strategie unitarie e di una vera e propria piattaforma di pianificazione e di informazione unitaria per i servizi turistici a livello di Comunità.

A questo punto quali gli scenari nel breve periodo? Ma soprattutto quali quelli nel medio e lungo periodo? Qui si inserisce la proposta all’interno della Metroland Giudicarie, di estensione della linea Mori-Arco-Ponte Arche-Tione fino a Carisolo (Tulot, luogo di partenza del nuovo collegamento impiantistico e sciistico con Campiglio) con le fermate intermedie; e lungo la valle del Chiese fino a Storo. Quest’ultimo prolungamento avvicina le Giudicarie al nodo di Verona e alla pianura Padana. Le stime dei costi dei due prolungamenti verso Tulot e Baitoni si differenziano a seconda delle soluzioni (si tratta di 18 chilometri per Carisolo e di 32 per Baitoni), delle fermate e dei tunnel. Ciò non toglie l’aspetto suggestivo della proposta, che per la prima volta pensa in modo unitario e programmato al trasporto pubblico in Giudicarie per i prossimi 50 anni.

 

     

Roberto Bombarda

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